Moai Body Piercing.LUN-SAB 15.30/19.00 Salita del Prione 2r-Genova Centro Storico– Si riceve SOLO su appuntamento (Jonathan 347.0661852).
Moai Body Piercing è il vostro studio professionale di Body Piercing, il primo a Genova. Il laboratorio mette a vostra disposizione esperienza, tecniche di sterilizzazione appropriate, aghi monouso e un vasto assortimento di gioielli in acciaio chirurgico, titanio, niobio, plexiglass bioplast. Tutto, inoltre, avviene nella massima igiene e sicurezza.
La perforazione della narice è comune tra le tribù nomadi del Medio Oriente fin dall’antichità.[senza fonte] La pratica è comune anche tra i guerrieri delle tribù dell’Estremo Oriente e del Pacifico, poiché un osso nel naso conferisce un’apparenza aggressiva.
Alle donne dell’area himalayana del Nord dell’India, del Nepal, del Tibet e del Bhutan, viene perforata la narice in giovane età, mentre il setto viene perforato durante il matrimonio a significare l’appartenenza al proprio sposo.
Nel Borneo la perforazione delle orecchie viene fatta ai ragazzi come rito di passaggio: la madre perfora un orecchio e il padre perfora l’altro, ciò simboleggia la dipendenza del figlio dai suoi genitori.
Presso i Daiachi del Borneo, oltre a essere in uso la totale depilazione del corpo, genitali compresi, cosa a cui dedicano una gran cura, sono in uso alcune forme di piercing genitali in entrambi i sessi.[11] I maschi perforano il glande inserendo trasversalmente una barretta, che prende il nome di ampallang.[11] Si tratta di una barretta di metallo che viene inserita nel glande dopo averlo perforato. Tale pratica ha uno scopo rituale quanto erotico: un uomo Daiachi non può sposarsi né avere rapporti sessuali con una donna senza aver prima praticato questa forma di modificazione genitale. Per le donne Daiachi infatti tale tipo di piercing procura maggiori stimolazioni di un pene che ne è privo. Presso il Sarawak Museum di Kuching, nel Borneo si trova una ricca documentazione di questa pratica, che parrebbe prendere ispirazione dal pene del rinoceronte bicorno di Sumatra e del Borneo, dotato naturalmente di un osso diagonale nel membro. I portatori di ampallang del Borneo, rendono pubblico questo tipo di modificazione con un piccolo tatuaggio sulla spalla.[12] Le donne Daiachi sono solite perforare invece le grandi e le piccole labbra, con delle spine o delle ossa di animale, inserendovi poi dei larghi anelli dello spessore di una matita.[11] Anche la clitoride viene perforata verticalmente assieme al cappuccio della clitoride, inserendo nel foro un piccolo anello d’oro.[11] Talvolta l’anello viene sostituito con un gioiello a forma di fuso, molto doloroso da inserire, che non viene più tolto ed è oggetto di grande orgoglio per le donne Daiachi.[11]
Nelle Filippine era in uso il “bastone del pene” e viene descritto fin dal 1590 nel Codice Boxer.[13] Probabilmente si tratta dello stesso ornamento in uso nel Borneo, presso i Daiachi con il nome di ampallang.
Le ragazze del popolo Naga, delle colline omonime a sud della Birmania e dall’Assam e noti come tagliatori di teste, indossano anelli di 4″ sulla parte superiore delle orecchie, mentre gli uomini portano orecchini con pendenti fatti di capelli umani di nemici cui hanno tagliato la testa.[14] Le donne dei Todas dell’India, allargano i fori nei lobi delle orecchie indossandovi anelli di bambù e inoltre indossano un perno piatto nella narice.[14] I Gadabas indossano larghi anelli nel centro dell’orecchio e piccoli anelli sulla parte superiore del bordo dell’orecchio, mentre la gioielleria maggiormente usata è costituita da anelli di ottone nelle orecchie e molti braccialetti coprono gli avambracci.[14] Le ragazze Bondo rasano la loro testa, il che conferisce loro un aspetto più mascolino, in contrasto con quello effeminato dei ragazzi, questo a causa di un antic tabù, che vieta loro di indossare null’altro che un perizoma, di conseguenza tutta l’attenzione alla decorazione del corpo va nella gioielleria, composta da anelli d’argento, braccialetti e collane di perle multicolore a profusione.[14] Uomini e donne indossano un piccolo anello sulla sommità dell’orecchio, con delle frange appese all’orecchino, e un piccolo e piatto plug nel lobo.[14] I Kanis indossano soltanto un piccolo orecchino nella parte finale del lobo dell’orecchio, anziché sul davanti, come di consueto, e qualcuno indossa n anello nella narice, poche collane di perle e molti braccialetti su entrambe le braccia.[14]
Moai Body Piercing.LUN-SAB 15.30/19.00 Salita del Prione 2r-Genova Centro Storico– Si riceve SOLO su appuntamento (Jonathan 347.0661852).
Moai Body Piercing è il vostro studio professionale di Body Piercing, il primo a Genova. Il laboratorio mette a vostra disposizione esperienza, tecniche di sterilizzazione appropriate, aghi monouso e un vasto assortimento di gioielli in acciaio chirurgico, titanio, niobio, plexiglass bioplast. Tutto, inoltre, avviene nella massima igiene e sicurezza.